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il Counseling

Il Counseling o Relazione d’Aiuto, è una particolare tipologia di relazione umana che si instaura fra due persone che si mettono in gioco in un reciproco scambio. L’instaurarsi di questo tipo di esperienza, è insita nella richiesta d’aiuto che si attiva principalmente a partire dalla consapevolezza che il soggetto ha di una qualche forma-espressione di disagio emergente, indicativo di contenuti-bisogni importanti, spesso non riconosciuti. 

Il Counseling Integrale Olistico a indirizzo Transpersonale

“La visione olistica è una visione globale dell’essere umano in quanto tale
e delle sue interrelazioni con la realtà ordinaria e con il mondo sovrasensibile.
In forza di questa visione, l’essere umano diviene un’unità multidimensionale
di corpo, mente e spirito unificata dal centro luminoso della coscienza.”
cit. fonte Wikipedia

Le basi su cui poggia questo tipo di Relazione d’Aiuto fanno riferimento ad una visione dell’uomo in quanto soggetto, parte integrante di una Realtà più vasta, che abbraccia l’intero universo e contempla una fitta rete di interrelazioni e di comunicazioni che avvengono fra le diverse realtà, e di cui noi, esseri umani, semplicemente e straordinariamente, siamo parte. Ciò implica un atteggiamento di disponibilità e apertura da una prospettiva multidimensionale, vale a dire con uno sguardo che considera le diverse parti in essere – fisiche, emotive, mentali e spirituali – in intima connessione fra di loro e con tutto ciò che le circonda. In virtù di tale visione diventa possibile riconoscere gli ambiti di derivazione del disagio, così come il risvegliarsi di risorse sopite, e che intende la relazione d’aiuto in quanto processo evolutivo di trasformazione.
Secondo questa visione è il soggetto il “motore” della relazione, colui che attiva il processo attraverso la spinta interiore nell’intimo desiderio di portare un cambiamento nella propria vita, laddove la spinta sembra provenire proprio da quell’area non più energeticamente allineata, riflettendo in lui la sensazione del disagio. Tale processo passa attraverso il riconoscimento di istanze-bisogni e contenuti emotivi che chiedono di essere espressi, legittimati, liberati, rivisitati, modificati, e/o trasformati sulla base del potenziale di crescita evolutivo, in atto nel soggetto. 
In quest’ottica la relazione d’aiuto diviene pertanto un luogo di crescita e di cambiamento, attraverso un percorso che attiva un crescente processo di consapevolezza, dove il soggetto in primo luogo, e il counselor che lo accompagna, sono coinvolti nell’intima esperienza di ricerca e attribuzione di significati. Il counselor è colui che offre uno spazio di accoglienza e ascolto, di accompagnamento nell’esplorazione e di osservazione neutra, attraverso l’instaurarsi progressivo di una relazione di natura empatica, ovvero caratterizzata da qualità di profonda comprensione dell’animo umano. 
L’approccio “transpersonale” (il cui termine sembra venire utilizzato per la prima volta dal creatore della Psicosintesi, Roberto Assagioli), nel suo significato letterale – oltre la personalità – intende contemplare, esplorare e integrare gli aspetti spirituali e trascendenti dell’Essere, intrinsecamente connaturati con l’esperienza umana di contatto e connessione con l’anima. Questa integrazione sembra operare a favore del soggetto nella più ampia accezione della “Realizzazione del Sé”: egli infatti, secondo questa visione, richiama a sé durante il processo, quelle forze cosmiche che sono implicitamente e profondamente connesse con la natura spirituale del soggetto stesso, sostenendo, potenziando e contribuendo allo sviluppo delle qualità e delle risorse insite in lui. In questo senso la relazione d’aiuto, grazie all’esperienza transpersonale, può divenire elemento fondante di un percorso di auto-realizzazione.

All’interno di questa cornice, l’approccio si avvale oltre che del colloquio, di strumenti che permettono l’esplorazione di spazi transpersonali e facilitano il rilascio di contenuti emotivi, blocchi energetici e convinzioni limitanti. Questi strumenti fanno riferimento a potenziali e risorse insite nel soggetto, quali il Respiro, l’immaginazione, le visualizzazioni, posture, il disegno, la scrittura, etc…, sulla base delle attitudini e propensioni personali del soggetto. La pratica del Respiro in particolare, ovvero il Rebirthing – Respiro circolare connesso e consapevole – permette di sciogliere nodi emozionali ed energetici e liberare la mente da schemi e convinzioni limitanti/ostacolanti il processo, favorendo una maggiore integrazione e una sorta di ri-organizzazione degli aspetti nella accezione più ampia di unità dell’Essere, nella totalità di corpo, mente, emozioni e spirito. Quando permettiamo al nostro respiro di fluire e scorrere attraverso di noi, lungo i canali energetici dei nostri corpi, possiamo fare la vivificante esperienza di espandere la nostra coscienza ed entrare in sinergia con l’Energia vitale dell’intero Universo, per poi fare ritorno alla nostra quotidianità con un senso di noi più ampio e profondo, più aderente al qui e ora del presente.